Da Emporium, settembre 2010
L’uomo dal fiore in bocca
Ricordo di Giampiero Becherelli
di Paolo Pianigiani
Giampiero, guardandomi serio, mi disse:
“Fammi una scena grigia, senza nessun colore. Pirandello qui parla di cose serie: sulla morte non si scherza“.
Ero il suo tecnico delle luci, in quello splendido spettacolo che si intitolava “Io e la mia ombra”, e stavamo provando, chissà quanti anni fa, la scena più intensa di tutto lo spettacolo. Era un pezzo di bravura assoluta, che Giampiero interpretava con la sua capacità umana prima che di mestiere, unica. Ci si conosceva appena, anche se vicini di casa, e quando suonò alla porta dicendomi chi era e che aveva bisogno di una mano per realizzare una sceneggiatura, rimasi un po’ sorpreso; voleva una scena diversa dalle solite, non tradizionale. Dividevo lo studio di pittura con Antonio Sedoni, amico da sempre, e lui più di me aveva capacità e idee su queste cose.
Dopo un paio di incontri, dove ci spiegò il testo, Antonio preparò un progetto semplice, ma ricco di possibilità scenografiche. Continua a leggere