A Siena la Prima Luce dell’Alba

 

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L’alba degli angeli

 Per la prima volta è possibile ammirare l’alba

dal “Facciatone” del Duomo di Siena.

Il 9, 16, 23, 30 Aprile 2016, dalle ore 6,00

Museo dell’Opera e Facciatone

 

L’Opera della Metropolitana di Siena, tutti i sabati, alle ore 06,00, dal 9 al 30 aprile 2016, intende offrire ai visitatori quattro insoliti appuntamenti al Museo dell’Opera.  La straordinaria emozione della vista dell’alba dall’alto del “Facciatone”, la più sorprendente fra le vestigia del Duomo nuovo rimasto incompiuto, sarà un’esperienza unica che proseguirà con una meditazione sul tema degli angeli ammirando la Maestà di Duccio di Boninsegna capolavoro assoluto dell’arte senese di inizio Trecento, somma sintesi  lirica tra Oriente e Occidente. Continua a leggere

La mostra dei legni dipinti del ‘400 agli Uffizi

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legno dipinto, cm 164

Baccio da Montelupo (?), “San Sebastiano”,Bologna, Pinacoteca Nazionale


“Fece di scoltura di legname e colorì”

La scultura del Quattrocento in legno dipinto a Firenze

 

Galleria delle Statue e delle Pitture degli Uffizi

22 marzo  – 28 agosto 2016

La Galleria delle statue e delle Pitture degli Uffizi ospita dal 21 marzo al 28 agosto 2016 un’esposizione temporanea che propone per la prima volta al pubblico, attraverso un nucleo di circa cinquanta opere, la scultura in legno dipinto del Quattrocento fiorentino, un tema studiato con passione da Margrit Lisner e da Alessandro Parronchi, ma ancora di nicchia e noto quasi solo agli addetti ai lavori, seppure costellato di opere di grande valore artistico. Continua a leggere

Carta canta…

La certezza dell’attribuzione a Ferdinando Folchi

del ciclo degli Angeli in Collegiata a Empoli

 

Grazie alla segnalazione di  Belinda Bitossi, sono riuscito ad accedere al diario di bordo manoscritto da Ferdinando Folchi. E’ il suo libro dei conti, dove appuntava ogni commessa che riceveva, il nome dei committenti e l’importo ricevuto.

Carta canta, come si dice…

Documento manoscritto con il pagamento


 

 

Una attribuzione contrastata…

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La manica degli angeli

di Paolo Pianigiani

da Transfinito 

e su  Reality, n. 34, anno VIII

E’ dal 1998, data del restauro, che si parla dell’autore del ciclo di affreschi dipinto sul soffitto della Cappella del Crocifisso, nella Collegiata di Empoli, senza che si sia fino ad oggi raggiunta la certezza concorde e definitiva sul suo nome.
Forse questo articolo può portare un contributo alla soluzione da tempo attesa.
Ma vediamo prima cosa è stato detto su questo affresco in precedenti pubblicazioni.
Il primo che parla della cappella del SS. Crocifisso, è Don Gennaro Bucchi, Proposto a Empoli dal 1887, empolese e autore di una piccola guida illustrata di Empoli, edita a Firenze nel 1916 dalla Tipografia Domenicana.
Preciso e quasi pignolo in altre parti della sua guida, davvero documentata e anche spiritosa (è citatissimo il Neri con la sua Presa di S. Miniato), quando parla degli affreschi della cappella del Crocifisso diventa estremamente sbrigativo.
Parla dell’intervento di due autori: Domenico del Podestà e Antonio Luzzi Ticciati di Figline, che per primi dipinsero a fresco la volta. Continua a leggere

Palazzo Strozzi: Da Kandisky a Pollock

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Alcune opere in mostra

 

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Solomon e Peggy Guggenheim


ORGANIZZATA DA: Fondazione Palazzo Strozzi e The Solomon R. Guggenheim Foundation, New York e Venezia.
A CURA DI: Luca Massimo Barbero.

Dal 19 marzo al 24 luglio 2016 Palazzo Strozzi ospiterà una grande mostra che porta a Firenze oltre 100 capolavori dell’arte europea e americana tra gli anni venti e gli anni sessanta del Novecento, in un percorso che ricostruisce rapporti e relazioni tra le due sponde dell’Oceano, nel segno delle figure dei collezionisti americani Peggy e Solomon Guggenheim.

Curata da Luca Massimo Barbero, la mostra nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Palazzo Strozzi e la Fondazione Solomon R. Guggenheim di New York e permette un eccezionale confronto tra opere fondamentali di maestri europei dell’arte moderna come Marcel Duchamp, Max Ernst, Man Ray, Pablo Picasso e dei cosiddetti informali europei come Alberto Burri, Emilio Vedova, Jean Dubuffet, Lucio Fontana, insieme a grandi dipinti e sculture di alcune delle maggiori personalità dell’arte americana degli anni cinquanta e sessanta come Jackson Pollock, Mark Rothko, Willem de Kooning, Alexander Calder, Roy Lichtenstein, Cy Twombly.

Dedicare una mostra alle collezioni Guggenheim significa raccontare a ritmo serrato la nascita delle neoavanguardie del secondo dopoguerra in un fitto e costante dialogo tra artisti europei e americani. Realizzare questa straordinaria mostra a Firenze significa anche celebrare un legame speciale che riporta indietro nel tempo. È proprio a Palazzo Strozzi, infatti, negli spazi della Strozzina, che nel febbraio 1949 Peggy Guggenheim, da pochissimo giunta in Europa, decide di mostrare la collezione che poi troverà a Venezia la definitiva collocazione (scopri le foto dell’inaugurazione della mostra del 1949).

I grandi dipinti, le sculture, le incisioni e le fotografie esposte in mostra a Palazzo Strozzi, in prestito dalla collezione Guggenheim di New York e da Venezia e da altri prestigiosi musei internazionali, offrono uno spaccato di quella straordinaria ed entusiasmante stagione dell’arte del Novecento di cui Peggy e Solomon Guggenheim sono stati attori decisivi.

 

 

Non scrivete sui muri…

 

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Campanile di Giotto: non scrivete sui muri, lasciateci il vostro messaggio digitale che sarà conservato nei secoli

Eseguito sul Campanile di Giotto il primo intervento di rimozione delle scritte e dei graffiti. L’anno prossimo sarà la volta della Cupola del Brunelleschi


 

Benvenutiti nel Campanile di Giotto! Da secoli conserviamo capolavori: da oggi le scritte sui muri saranno subito rimosse, ma se ci lasciate il vostro messaggio digitale lo conserveremo per sempre, come un’opera d’arte”.

Non è uno scherzo ma un’iniziativa dell’Opera di Santa Maria del Fiore che prova ad utilizzare i nuovi strumenti digitali come deterrente agli atti vandalici che deturpano i monumenti del Duomo di Firenze. Continua a leggere

Il festival su Busoni del 1958

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In occasione dei festeggiamenti dei 150 anni della nascita di Ferruccio Busoni, rendiamo disponibile questa pubblicazione, realizzata per documentare lo svolgersi del primo Festival dedicato al grande musicista, qui a Empoli. Correva l’anno 1958, la città si mobilitò al gran completo. Venne anche il Presidente della Repubblica, Giovanni Gronchi.

Il sindaco di allora, Gino Ragionieri, fece gli onori di casa. Intervennero musicisti di gran fama e il concerto finale fu eseguito nella chiesa conventuale di Santo Stefano degli Agostiniani, gremita di ospiti e di empolesi. Le foto di scena le scattò Corrado Pianigiani, del Foto Cine.

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Giampiero Becherelli, Io e la mia ombra

 


Da Emporium, settembre 2010

L’uomo dal fiore in bocca

Ricordo di Giampiero Becherelli

di Paolo Pianigiani

 

Giampiero, guar­dandomi serio, mi disse:

Fammi una scena grigia, senza nes­sun colore. Pirandello qui parla di cose serie: sulla morte non si scher­za“.

Ero il suo tecnico delle luci, in quello splendido spettaco­lo che si intitolava “Io e la mia ombra”, e stavamo provan­do, chissà quanti anni fa, la scena più intensa di tutto lo spettacolo. Era un pezzo di bravura assoluta, che Giampiero interpre­tava con la sua capacità umana prima che di mestie­re, unica. Ci si conosceva appena, anche se vicini di casa, e quando suonò alla porta dicendomi chi era e che aveva bisogno di una mano per realizzare una sce­neggiatura, rimasi un po’ sorpreso; voleva una scena diversa dalle solite, non tradizionale. Dividevo lo studio di pittura con Antonio Sedoni, amico da sempre, e lui più di me aveva capacità e idee su queste cose.

Dopo un paio di incontri, dove ci spiegò il testo, Antonio preparò un progetto semplice, ma ricco di possibi­lità scenografiche. Continua a leggere