Le Reliquie del Santa Maria della Scala, tra Oriente e Occidente

 

 

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Il Tesoro di Siena nella Sagrestia Vecchia

Oggi, 17 aprile 2018, è stato inaugurato il nuovo allestimento del Tesoro del Santa Maria della Scala all’interno della Sagrestia Vecchia, che ricontestualizza, all’interno dell’ambiente che più a lungo li ha ospitati, il reliquiari, le reliquie e l’Arliquiera, dipinta dal Vecchietta, fino ad oggi conservata alla Pinacoteca Nazionale di Siena delle cui collezioni fa parte.

Nato dalla collaborazione fra il Comune di Siena, il Polo Museale della Toscana e Opera-Civita, il progetto è volto a recuperare il rapporto storico, politico e religioso che lega l’intervento del Vecchietta al trasferimento in questa sede, attorno alla metà del Quattrocento, dei cimeli, valorizzando, attraverso il nuovo sistema di illuminazione, anche gli affreschi, restituendoli alla loro pienezza cromatica.

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Sapìa a Colle Vald’Elsa… le interviste e le immagini della mostra

 

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SAVIA NON FUI
DANTE E SAPÌA
FRA LETTERATURA E ARTE

Lo scorso 7 aprile si è aperta al Museo San Pietro la mostra promossa dal Comune di Colle di Val d’Elsa e dall’Arcidiocesi di Siena, Colle di Val d’Elsa, Montalcino con la partecipazione e organizzazione di Opera Civita, dedicata alla figura di Sapìa, gentildonna senese nata Salvani, protagonista del canto XIII del Purgatorio di Dante. La figura emerge per la forte caratterizzazione, con tratti molto sofferti e risentiti quale interprete dell’invidia. Peccò sì tanto d’invidia da giungere all’insania. Nonostante il nome, infatti, la zia paterna di Provenzan Salvani, capo della parte ghibellina, già incontrato da Dante fra i superbi, non fu “savia” nell’augurarsi la sconfitta dei propri concittadini senesi nella battaglia di Colle di Val d’Elsa (vv. 109-111): “Savia non fui, avvegna che Sapìa / fossi chiamata, e fui delli altrui danni / più lieta assai che di ventura mia”. Continua a leggere

Un nuovo allestimento per la sala del Vaso François al Museo Archeologico di Firenze

 

 

 

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Firenze, Museo Archeologico Nazionale
Nuove sale del Vaso François, del Sarcofago delle Amazzoni
e dei Bronzetti Greco-Romani

Venerdì 6 aprile 2018 – ore 15,00

Piazza SS. Annunziata, 9/B

Venerdì 6 aprile, alle ore 15.00, il Direttore del Polo Museale della Toscana, Stefano
Casciu, il Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, Mario Iozzo, la Curatrice della Sezione Etrusca del Museo, G. Carlotta Cianferoni, e il Presidente della Fondazione non profit Friends of Florence, Simonetta Brandolini d’Adda, inaugurano le nuove sale dedicate al Vaso François, al Sarcofago delle Amazzoni e ai Bronzetti greco-romani, grazie alla generosa donazione di Laura e Jack Winchester, liberalmente offerta al Museo Archeologico attraverso la Fondazione non profit Friends of Florence. L’allestimento è stato curato dall’architetto Chiara Fornari e realizzato dalla ditta Machina s.r.l.

Il celebre Vaso François, capolavoro dell’arte vascolare greca, viene collocato in una nuova sala, in una nuova vetrina, in un allestimento con fregi retroilluminati, con apparato didattico bilingue (in italiano e in inglese) e con due postazioni informatiche nelle quali i visitatori potranno agevolmente scorrere le immagini, approfondire i miti, le saghe e le storie degli antichi dei ed eroi della Grecia classica e della Guerra di Troia, scoprendo così quale fu il fascino che il Rex Vasorum (il Re dei Vasi) esercitò sugli aristocratici etruschi della potente città di Chiusi, che tra il 565 e il 550 a.C. lo acquistarono e lo posero in una grande tomba a sette camere.

Per la prima volta, inoltre, sono esposti accanto al grande cratere di Ergotimos e Kleitias due vasi figurati (della bottega del pittore Lydos) che solo recenti ricerche d’archivio hanno individuato come possibili elementi del corredo funerario di cui il Vaso François faceva parte. Uno di essi raffigura il Giudizio di Paride sulla bellezza delle tre dee Era, Atena e Afrodite, mito all’origine della Guerra di Troia che va a completare il ciclo mitologico della saga, integrandolo così con la parte iniziale della storia.

Per l’occasione, il Direttore del Museo, Mario Iozzo, presenta la guida del Vaso François, da lui curata, dettagliata e ampiamente illustrata (pubblicata dalla casa editrice Polistampa), destinata al pubblico anche non specialistico, disponibile sia in italiano che in inglese grazie alla traduzione di Andrew J. Clark.

Il rinnovamento dell’apparato espositivo riguarda anche il Sarcofago delle Amazzoni,
esempio unico al mondo di sepolcro di marmo dipinto (350 a.C.), destinato a una
aristocratica dama di Tarquinia, nonna di un alto magistrato che l’ha onorata
commissionando la splendida sepoltura. Ora protetto da un moderno dispositivo ad allarme sonoro, è stato anch’esso dotato di un nuovo apparato didascalico e didattico in doppia lingua, chiaro e comprensibile a tutti, che illustra le scene figurate e traduce le iscrizioni incise sulla sua superficie, spiegando anche il motivo per cui sono doppie.

Anche in questo caso, due postazioni informatiche offrono ai visitatori la possibilità di scorrere le immagini e di avere approfondimenti (sia in italiano che in inglese) sulle raffigurazioni, la scoperta, lo stile, le pitture e i loro colori, le scene e i miti raffigurati.
Un importante settore che si aggiunge ai capolavori già esposti nella Sezione delle
Collezioni, negli splendidi ambienti realizzati all’epoca di Pietro Leopoldo di Toscana, è
costituito dalle nuove sale allestite da G. Carlotta Cianferoni e dedicate ai Bronzetti grecoromani.

Tre ambienti e undici vetrine che accolgono 180 pregiatissime statuette di bronzo,
sia originali greci che copie di età romana, un tempo parti della grande collezione mediceolorenese e in parte restaurate e integrate da artigiani e artisti della loro corte (tra i quali Benvenuto Cellini). Ad esse si accompagnano ritratti di tragediografi, poeti e filosofi greci e parti di grandi statue in bronzo, nonché, a completamento dell’esposizione, statue in marmo e oreficerie che permettono un confronto tra quanto raffigurato su alcune opere in bronzo e gli oggetti reali.

Il generoso finanziamento di Laura and Jack Winchester, con la gestione della Fondazione Friends of Florence, ha inoltre consentito la completa revisione dell’illuminazione del secondo piano del Museo, che ha comportato l’installazione di ben 92 tende a tutte le finestre, permettendo una migliore schermatura della luce naturale a protezione delle opere d’arte antica. Allo stesso tempo, si è intervenuti sull’impianto di illuminazione interno di tutte le vetrine del piano, ben 57, con la sostituzione integrale delle obsolete luci al neon con i moderni led, più indicati per la conservazione delle opere e molto più duraturi.

In occasione dell’inaugurazione della nuova Sala del cratere di Ergotimos e Kleitias,
Alessandro François, discendente omonimo dell’archeologo e titolare dell’azienda
vitivinicola “Castello di Querceto”, di Greve in Chianti, offrirà ai presenti una degustazione del vino denominato Il sole di Alessandro, prodotto dalla fine del XX secolo e così intitolato in onore dell’illustre antenato, un Cabernet Sauvignon dichiarato IGT dei Colli della Toscana Centrale.


MAF – Museo Archeologico Nazionale
Piazza Santissima Annunziata n. 9b – 50122 Firenze – Tel. 055 23575

pm-tos.musarchnaz-fi@beniculturali.it
http://www.polomusealetoscana.beniculturali.it
http://www.museoarcheologiconazionaledifirenze.wordpress.com

Friends of Florence
Elisa Bonini +39 3336729563 elisaboniniitaly@friendsofflorence.org
http://www.friendsofflorence.org

Le meravigliose visioni di Man Ray

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06 Juliet, 1942 copia fotostatica da esposizione dell’opera: The Fifty Faces of Juliet, 1941-1954 © Man Ray Trust by SIAE 2018

MAN RAY. Wonderful visions
8 aprile – 7 ottobre 2018
San Gimignano, Galleria di Arte Moderna e Contemporanea

Oltre cento immagini fotografiche di Man Ray, in mostra alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di San Gimignano, dall’8 aprile al 7 ottobre 2018, ci consentono di rileggere il lavoro fotografico di uno dei piu significativi artisti del XX secolo.
Universalmente noto come artista dadaista e surrealista, Man Ray e stato uno dei piu grandi fotografi del XX secolo. Sperimentatore instancabile, ha reinventato tutto cio che ha toccato: cosi come ha rielaborato l’invenzione dei readymades dell’amico Marcel Duchamp, trasformandoli in “oggetti d’affezione”, altrettanto ha trasformato la fotografia in “fotografia d’affezione”, cioe a funzionamento simbolico invece che a pura registrazione.

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