Empoli, Museo della Collegiata
Attualmente attribuita a Bernardo Rossellino dal Paolucci (1985), il Fonte Battesimale di Empoli fu in precedenza dato addirittura a Donatello… Sulla Treccani, nel 1935, si fa con sicurezza il nome di Pasquino di Matteo da Montepulciano.
Da: Enciclopedia Italiana (1935)
di Filippo Rossi
PASQUINO di Matteo di Montepulciano. – Scultore, nato probabilmente verso il 1425. Ancor giovane fu il più importante tra gli aiuti del Filarete nella porta in bronzo per San Pietro, messa in opera nel 1445. Del 1447 è il fonte battesimale del Duomo di Empoli, a forma di grande vaso marmoreo a due anse, di grandissima bellezza ornamentale e di spirito donatelliano; ma la sua attribuzione a P. non è concordemente accettata. Nel 1450-51 lavora per nove mesi con Maso di Bartolommeo al portale di San Domenico di Urbino; dal 1461 al 1464 fornisce della cornice a palmette e candelabri la cancellata in bronzo per la cappella della Cintola nel duomo di Prato, cominciata dallo stesso Maso di Bartolommeo nel 1438 e continuata, dal 1444, da Bruno di Ser Lapo Mazzei e Antonio di Ser Cola da Firenze; a Prato è ancora nel 1473 per la stima del pergamo della cattedrale, di Antonio Rossellino e Mino da Fiesole. L’attribuzione a P. della tomba di Pio II (circa 1470-75), trasportata nel 1614 da S. Pietro in Sant’Andrea della Valle a Roma, non è concordemente accettata dalla critica moderna, che vi vede tutt’al più una testimonianza della collaborazione di P. con Andrea Bregno per quello che riguarda le storie e i fregi, mentre la tradizione antica ne parla anche come di opera esclusivamente sua.
Bibl.: G. Vasari, Le vite, ed. Milanesi, Firenze 1878, II, pp. 363, 460 e 462; M. Lazzaroni e A. Munoz, Filarete, Roma 1908, p. 153; P. Schubring, Italienische Plastik d. Quattrocento, Berlino 1919, pp. 114 e 259; L. P., in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVI, Lipsia 1932; L. Serra, Urbino (Catalogo delle cose d’arte e di antichità), Roma 1932, p. 118.