Il cuore nell’arte, conferenza alla Misericordia di Empoli.

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Venerdì 13 marzo, 2015. Nella sala grande della Misericordia di Empoli si è tenuta la conferenza organizzata dall’Associazione “Amici del Cuore”.

Nell’occasione è stato consegnato alla società sportiva “Virtus” di Santa Maria un defibrillatore, indispensabile per la sicurezza degli atleti.

Alberto Michelucci ha introdotto i lavori, presentando i relatori, che sono stati nell’ordine:

Pier Luigi Ciari, Governatore della Misericordia, che ha ricordato brevemente le attività dell’antico Ente benefico, che porta nel proprio nome il “cuore”, fino delle sue origini.

Ha preso quindi la parola il dottor Alessandro Bini, cardiologo, che ha ricordato la propria crescita all’interno della struttura ospedaliera empolese, fin da quando non ancora laureato ha varcato la soglia dello studio del prof. Del Dotto, dove campeggiava il primo e antico strumento di analisi cardiaca, lo stetoscopio. Dopo la scienza ha permesso analisi sempre più dettagliate, dando modo ai medici di disporre di strumenti di cura sempre più efficaci. Immancabile la citazione del primo trapianto di cuore, vissuto dagli specialisti di allora come vera e propria rivoluzione copernicana.

Di seguito il dottor Vincenzo Mazzoni ha trattato il tema della funzione del muscolo cardiaco nell’equilibrio del corpo umano, dove riveste il ruolo assolutamente primario e indispensabile di “motore” che porta la vita. Tutto comincia con il primo battito e tutto finisce con l’ultimo. Ma il cuore è anche, nell’immaginario collettivo degli uomini, luogo dei sentimenti, perché da sempre l’emozione aumenta il ritmo dei battiti, quasi che si generasse il bisogno di un maggior afflusso di sangue e di energia per assecondare lo stato d’animo umano. E dalle emozioni all’Arte il passo è breve, per non dire conseguente. E’ questo il tema trattato da Lidia Cinelli, nota esperta restauratrice, che ha presentato un percorso di immagini, partendo dai primi medici rappresentati nelle opere d’arte, attivi negli ospedali fiorentini nel medioevo, e che hanno avuto nel tempo una precisa funzione di curare e di assistere i malati attraverso malattie e pestilenze. Ma non solo. Per esempio i santi Cosma e Damiano, patroni della famiglia da sempre al potere, i Medici, esercitavano la loro professione senza chiedere nulla in cambio. Esempio di dedizione agli altri e al bene comune. Il tema del convegno ha trovato la sua conclusione con l’analisi puntuale delle citazioni del cuore, visto come la massima rappresentazione dell’amore religioso, nella pittura; è il barocco il periodo dove gli artisti hanno dato il massimo spazio alla rappresentazione, anche molto realistica, del cuore, vero e proprio simbolo di culto e riprodotto fin nelle più diffuse immagini devozionali, dove rimane traccia e memoria di più raffinate pitture e rappresentazioni, uscite dalle mani di grandi artisti del passato. Ma anche l’arte contemporanea ha incontrato il cuore, come per esempio con Matisse, che lo ha rappresentato nel suo celebre “Icaro” come un pallino rosso che spicca sul blu della figura. O con il pittore da strada, Keith Haring, che lo ha utilizzato in modo quasi ossessivo per raggiungere un immediato contatto visivo con la gente. O con Dalì, che lo ha rappresentato sia come icona popolare che come prezioso simbolo ricco di significato e di racconto.

E’ la prima volta, a memoria mia, che un tema così articolato ha trovato la sua sintesi più coraggiosa, chiudendo un cerchio vitale che passa dal corpo allo spirito, attraverso la massima rappresentazione dell’uomo che è l’Arte.

Paolo Pianigiani

Empoli, 13 marzo, 2015

Il servizio fotografico di Marcantonio Perugino

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